Da Il Sole 24Ore n°17 - Domenica 18 Gennaio 2004
di Tullio Gregory
“Con due importanti volumi si concludono le
iniziative promosse dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del
centenario della nascita di Pietro Metastasio (1698). Va detto subito
che non sempre analoghe celebrazioni portano frutti tanto significativi
e per molti aspetti originali. Sol che si pensi alle molte esecuzioni
di composizioni metastasiane, mai più eseguite, e oggi rese
disponibili su vari supporti: ricorderemo gli oratori La passione di
Gesù Cristo (testo di Metastasio, musicato successivamente da
Caldara, Jommelli e Salieri), Giuseppe riconosciuto
(Metastasio-Anfossi) eseguiti a Vienna e in altre città per
iniziativa del Comitato (in VHS e CD), insieme a concerti e
rappresentazioni (su DVD) come la Contesa dei numi (Metastasio-Vinci),
il Siroe (Metastasio-Haendel) e infine L'Olimpiade con musiche di
Cimarosa eseguita al Malibran di Venezia: quest'opera conferma da un
lato l'ininterrotta influenza del Poeta Cesareo presso i musicisti di "scuola
napoletana" e dall'altro non solo il valore del dramma,
considerato da Binni il capolavoro delle sue opere serie, ma anche,
attraverso le manomissioni e interpolazieni al testo introdotte in
occasione dell'inaugurazione del Teatro Eretenio di Vicenza nel 1784, i
mutamenti storico-culturali e di gusto della società veneziana
dell'epoca. A documentare e preparare la rappresentazione de
L'Olimpiade, la Fondazione Cini promuoveva un Convegno: "L'inafferrabile
felicità e il senso del tragico. L'Olimpiade, Metastasio e
Cimarosa", i cui atti sono comparsi presso le Edizioni Artemide di
Roma a cura di Mario Valente. Contemporaneamente è stata
pubblicata l'edizione critica dell''Olimpiade di Domenico Cimarosa,
sempre per cura del Comitato Nazionale, presso lo stesso editore.
Inutile dire l'importanza della nuova presentazione
del capolavoro metastasiano, la Didone abbandonata, eseguito al Teatro
Valle di Roma e ora disponibile in VHS.
Ampia dunque la serie di studi metastasiani
promossi dal Comitato, ora conclusa con due importanti volumi:
anzitutto La tradizione classica nelle ani del XVIII secolo e la
fortuna di Metastasio a Vienna (a cura di Mario Valente e Erika
Kanduth) che pubblicano ricerche di storici della musica, dell'arte e
della cultura del Settecento, affrontando le connessioni fra i
linguaggi delle varie arti. Il volume sottolinea con efficacia la
funzione ideologico-rappresentativa dei drammi metastasiani nell'ambito
della politica del governo degli Asburgo, da Carlo VI a Maria Teresa e
a Giuseppe II, mettendo anche in evidenza il ruolo esercitato da
Metastasio per la diffusione della cultura e delle forme espressive
dell'arte italiana a Vienna. Tra i molti autori, Werner Telesko -
studiando gli affreschi di Gregorio Guglielmi nell'antica università
di Vienna, ora Accademia Austriaca delle Scienze - ha ricostruito
puntualmente la significativa storia della committenza: la composizione
pittorica del Guglielmi è infatti suggerita da Metastasio per
incarico del principe arcivescovo di Vienna che voleva far celebrare
l'importanza delle scienze e delle arti nella politica culturale degli
Asburgo. Per la prima volta, in modo assai puntuale, è messa in
evidenza la stretta collaborazione tra Metastasio e Guglielmi che
realizza gli affreschi secondo le indicazioni del poeta; peraltro
l'esecuzione degli affreschi da parte del pittore, così come
conferma la varia influenza di Metastasio sulla pittura del Settecento,
in senso neoclassico, è ampiamente studiata da altri autori in
questo volume. Qui ancora Roman Vlad ha dimostrato la straordinaria
durata evocativa e compositiva della poesia metastasiana sulle
creazioni musicali di Beethoven, di Schubert e di Lizst, per dire solo
di alcuni dei molti musicisti che hanno sentito le suggestioni del
Poeta Cesareo.
Altro importante volume pubblicato
contemporaneamente è una raccolta di studi su Metastasio
nell'Ottocento a cura di F. P. Russo, che colma una lacuna
critico-storiografica, modificando il diffuso cliché secondo il
quale Metastasio, librettista di ancien régime, sarebbe
appartenuto a un'epoca ormai definitivamente al tramonto.
Nella stessa prospettiva dovremmo anche ricordare
il volume Legge, poesia e mito. Giannone, Metastasio e Vico fra "tradizione"
e "trasgressione" nella Napoli degli anni Venti del
Settecento (a cura di M. Valente, Aracne Editore, Roma 2001) nel quale
storici come Giuseppe Galasso, Raffaele Ajello, Giuseppe Ricuperati,
Giuseppe Giarrizzo, Stefano Gensini, Giulio Ferroni e altri, avevano
ben messo in evidenza gli aspetti mitografici, storici,
artistico-musicali, architettonico-urbanistici, iconografici e
pittorici, oltre a quelli più schiettamente poetico-letterari e
estetici, dell'opera di Pietro Metastasio, e la sua eminente posizione
di poeta e librettista nella cultura europea del Settecento.
Non a caso del resto Jean-Jacques Rousseau esaltava
nel suo Dictionnaire de musique (1768) il genio di Metastasio ("il
suo genio stimolerà il tuo, tu creerai secondo il suo esempio:
questo è ciò che fa il genio") il cui messaggio
poetico è ben presente nella Nouvelle Héloise: qui, come
notava Jean Starobinski, l'opera poetica e drammatica di Metastasio
finisce per rappresentare il sogno e il desiderio roussoiano di "un
cielo più puro, cuori più aperti, un universo insieme più
intenso e più diafano". D'altra parte, in una prospettiva
radicalmente diversa, Voltaire trovava nell'opera di Metastasio scene "comparabili
se non superiori a tutto ciò che la Grecia ebbe di più
bello".
L'importanza e l'influenza di Metastasio, sulla
quale già quarant'anni fa insisteva in modo innovativo Walter
Binni, vengono così confermate da questa serie di studi e dalle
esecuzioni riproposte in termini rigorosamente critici, in varie
prestigiose sedi europee, a cura del Comitato Nazionale il cui
programma è stato definito e animato da Mario Valente”.
La tradizione classica nelle arti del XVIII secolo
e la fortuna di Metastasio a Vienna
a cura di M. Valente ed E. Kanduth, Artemide
Edizioni, Roma 2003, pagg. XXXV-492, € 25,00
Metastasio nell'Ottocento
a cura di F.P. Russo, Aracne Editrice, Roma 2003,
pagg. XVII-196, € 12,00
L'inafferrabile felicità e il senso del
tragico. L'Olimpiade, Metastasio e Cimarosa
a cura di Mario Valente, Artemide Edizioni, Roma
2003, pagg. X-236, € 15,00
L'Olimpiade, dramma per musica di Pietro
Metastasio. Musica di Domenico Cimarosa, edizione critica
a cura di A. Borin, Artemide Edizioni, Roma 2003,
pagg. LVI-166, € 15,00.